Microsoft si unisce alla Linux foundation. La notizia è di qualche giorno fa, quindi non sto qui ad annunciarla, ma personalmente c’ho messo qualche giorno per digerirla.
Ho conosciuto Linux negli anni 90 attraverso una distribuzione Red Hat, all’epoca ricordo che avevo un solo computer, collegato alla rete tramite modem a 28.8K e siccome cercavo di imparare come usare Linux ma non mi funzionava il driver per il dial up, facevo il boot da Windows, mi collegavo al web scaricavo un po’ di documentazione, poi facevo il boot da Linux per rimettere in pratica i suggerimenti. In un ciclo di trial and error moooolto faticoso.
Ricordi da vecchi forse, oggi i ragazzini hanno 5-6 device a testa, dormono con Youtube nelle orecchie e passano il tempo sulla XBox, quelli moderati intendo, poi ci sono i drogati che se non sentono odore di WiFi non entrano neanche in casa.
Comunque per tornare all’amarcord, Microsoft era il male e Linus Torvalds il paladino che in direzione ostinata e contraria aveva deciso di scrivere un piccolo sistema operativo in C e “Mamma guarda, funziona”, e aveva resistito alle critiche, le più dure, le più autorevoli come quella del Prof. Tanenbaum. Il mondo era diviso, i nerd che amavano Linux e scrivevano Winzozz sui muri, e il 99% della gente a cui non fregava niente. Ma quell’1% era importante. Debian, RedHat, Fedora, Ubuntu hanno preso piede, sono diventati i silenziosi sistemi che trasmettono la posta, ospitano i siti web, sono diventati la base su cui hanno poggiato le startup di ieri come Google, Facebook. Amazon ha ingurgitato tonnellate di chip Intel e moltiplicato Linux sul cloud milioni di volte. Ieri la posta elettronica, oggi i social network, domani l’intellligenza artificiale.
Developers, Developers, Developers chiamava Steve Ballmer in una memorabile performance nel fosso di Helm insieme a pochi eletti cavalieri developer e all’urlo di “I LOVE THIS COMPANY YEAAHHHHH” hanno cercato di resistere alla marea di orchetti nerd. Steve Ballmer hai perso. E probabilmente la sconfitta è un bene per questa nuova Microsoft, più simpatica (ora i cattivi sono Apple e Facebook), che mette la faccia di Satya Nadella mentre Bill Gates ormai è un essere soprannaturale che invia la provvidenza per il bene comune.
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