La Blockchain è il registro generale di tutti i pagamenti fatti con i Bitcoin. Siccome è duplicata in migliaia di computer nel mondo il problema è come evitare che qualcuno “imbrogli” truccando la sua copia e facendola “passare per quella buona”. Il problema viene risolto permettendo ad uno solo di scrivere un nuovo blocco e costui è quello che risolve per primo la proof-of-work che è una specie di giochino matematico (semplice in principio ma che può richiedere miliardi e miliardi di calcoli). Agli altri spetta solo il compito di verificare e di fare una copia identica del nuovo blocco nella loro “copia locale”. Chi vince il giochino vince anche dei Bitcoin, come incentivo. La natura di questo gioco crittografico la possiamo spiegare in modo semplificato con un esempio: pensiamo ad una maestra che affida a tutti i suoi allievi una copia del registro di classe contenente i voti, dopo di che assegna un voto ad uno di loro (ad esempio un 6 a Rossi) e chiede a tutti di compilare diligentemente la loro copia del registro inserendo il voto di Rossi. Rossi potrebbe essere tentato di assegnarsi un 10, mentre magari Bianchi che è un burlone, decide di mettere a Rossi un 4 e così via. A un certo punto non sarebbe più possibile capire quale dei registri riporta fedelmente i voti. Un modo per evitarlo sarebbe appunto di scrivere insieme al voto anche la risoluzione di un gioco come il Sudoku, in tale Sudoku, una volta finito, dovrà risultare nel primo angolo lo stesso numero che compare nel Sudoku del voto precedente (chiamiamo questo numero la firma), nel secondo angolo il voto assegnato allo studente (in questo caso il 6 dato a Rossi). Il terzo angolo risultante (quello in basso a destra) sarà la firma del nuovo Sudoku. Ora se uno volesse falsificare un voto dovrebbe ricominciare da capo a compilare il registro risolvendo tutti i Sudoku successivi, la cosa non è impossibile ma diciamo impraticabile se si ha poco tempo a disposizione
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